Perchè la comunicazione muove, smuove e rimuove anche i "meccanismi sociali" dei nostri territori urbani
lunedì 9 agosto 2010
Acquisti compulsivi e sindromi da magazziniere
Non essendo un psicologo, non so quanto possano rientrare nella categoria dei cosiddetti borderline.
Sono però elementi ricorrenti nel terrritorio urbano: li si trova spesso nei bar, soprattutto i più malfamati, magari a ubriacarsi già dalle prime ore del mattino. Alcuni non hanno nulla da fare, altri hanno attività più o meno marginali, di solito sono piccoli commercianti, disoccupati non in cerca di lavoro, operai precari, poco più o poco meno, gente che vive solo di espedienti.
Le loro occupazioni principali, oltre all'alcool e le chiacchiere più inconsistenti, sono infastidire gli avventori dei bar, soprattutto se donne e persone deboli, raccontare le più improbabili idiozie, avventure, progetti, prodotto in realtà solo delle loro velleità, del rifiuto delle proprie situazioni e spesso dell'alcool.
Quando poi tornano alle loro occupazioni, che siano lavoro precario, disoccupazione o chissà che, trasferiscono le loro attenzioni sul vicino di casa, sulla dirimpettaia, sulla ragazza che si vedono passare davanti, sugli eventuali colleghi più educati.
Quanto ai discorsi, e qui è l'aspetto ridicolo della situazione, è consuetudine sentirli parlare come se fossero professionisti affermati, avvocati, grandi manager. Una variante del bar sport, in cui tutti sono "commissari tecnici".
Sanno come gestire grandi aziende, anzi alcuni parlano persino come se le gestissero davvero. Hanno contatti improbabili con chissà quali dirigenti, che poi in realtà, sempre che vi siano, si riducono a qualche commesso o più probabilmente qualche precario.
Chi conosce all'ufficio acquisti della grande azienda, a cui non ha mai venduto nemmeno per un centesimo di prodotti o servizi.
Chi conosce il "grande boss" che poi si rivela essere un magazziniere o un portinaio, chi il presunto dirigente, forse pure laureato, che poi invece a mala pena si è diplomato alle scuole serali e fa l'impiegato o il quadro intermedio.
Sanno che tizio è dirigente, caio un operaio, sempronio verrà licenziato, un altro ancora verrà assunto, che quel soggetto improbabile che frequenta il bar, anche se forse fa solo il manovale, in realtà è una persona importante ... .
Possono persino far assumere, promuovere, degradare o far licenziare qualcuno, e se c'è qualche attività sociale, imprenditoriale o culturale nella zona, sicuramente ne fanno parte anche loro, anzi ne sono i decisori.
Cioè, vorrebbero esserlo ... perchè si tratta di personaggi con collocazioni precarie, se non improbabili, che non hanno contatti nemmeno sufficienti a metter piede in questa o quell'azienda, e che personalmente, nel mercato del lavoro, con i requisiti attuali, che in aziende private arrivano a prevedere persino diplomi, inglese e uso del pc per fare il commesso, potrebbero a mala pena trovare un posto di facchino o di manovale non specializzato ...
Ulteriore assurdità, in realtà veri e propri tentativi di truffe, frodi ed estorsioni (però non sono un legale), quando propongono le loro improbabili mediazioni, o minacciano le loro improbabili ritorsioni, chiedono pure soldi, favori, omertà ...
"ti faccio assumere se mi dai ..." per esemplificare, oppure "ti faccio licenziare se non stai zitto ...", etc., etc. ...
Folklore locale ...
... continua
giovedì 5 agosto 2010
Vandalismi, persecuzioni, crimini dei soggetti 'borderline'
"Trasgrediscono allegramente le leggi i soggetti borderline il cui numero non è stato mai del tutto definito statisticamente dalle ASL rispetto agli abitanti di un paese o di una regione" ...
questi soggetti, attualmente più "visibili" per le notizie e il "numero crescente delle querele per alcuni reati e vandalismi e crimini"hanno comportamenti ai limiti o sotto i limiti dell'accettabilità sociale, morale, spesso anche estetica, trasgredendo leggi e regolamenti.
Chi sono questi borderline ?
"Negli anni 60 si riteneva che fosse un disturbo della personalità dovuto ad un’instabilità del carattere, magari sopravvenuto in seguito alla scadente educazione ricevuta nell’ambiente familiare, ma con più approfondite indagini si arriva ad ipotizzate, oggi, con sufficiente certezza, attraverso molteplici prove e test, che l’intelligenza di questi soggetti risulta "sul filo del rasoio o sulla linea di bordo", appena sufficiente e, quel che è peggio, "si accende e si spegne" come una luce fioca "che va e viene"."
da giovani mostrano: "distrazione abituale, incapacità di attenzione e concentrazione prolungate, difficoltà apprenditive, svogliatezza, imprecisione, trascuratezza, propensione al bullismo".
"Hanno una bassa scolarità, alcuni già dopo le terza media non resistono più tra i banchi alle superiori. Non ce la fanno a continuare gli studi ..."
"... Nel corso della vita i borderline vengono purtroppo anche utilizzati e spesso sfruttati in lavori che richiedono poco ingegno e mal remunerati, pertanto non hanno occasioni per migliorare il loro stato. Vivono in maniera succube ed incredibilmente non risentono della loro condizione perchè la loro psiche, a parte il terrore di rimanere soli, elabora in continuazione quasi ossessivamente soltanto i ricordi dei divertimenti bambineschi, veri e presunti, legati a esibizioni scalmanate e corali di massa, come il correre, spingere, travolgere, martoriare, gridare, strombazzare, lampeggiare, rompere, rumoreggiare, attirare l’attenzione e ridere." ...
Il "Comitato Battistini" ?
Uno degli strumenti con cui ho realizzato negli anni mie indagini e analisi di comunicazione sociale si chiamava Comitato Battistini, l'unica mia iniziativa in questi ambiti.
Era un semplice comitato cittadino, che si occupava delle aree urbane vicine alla Metro Battistini, coprendo così un territorio e una popolazione molto vasti ed eterogenei, e che ha permesso di analizzare e conoscerne bisogni, desideri, necessità, ma anche dinamiche e problemi di comunicazione tra cittadini, cittadini e istituzioni, meccanismi di rappresentanza o pseudotali, etc. .
Ne hanno fatto parte tra gli altri, un medico molto noto anche in televisione e una nota farmacista, che alla fine erano gli unici con cui eravamo rimasti a portare avanti questa esperienza che, necessariamente, ha dovuto concludersi.
Non ne ha mai fatto parte nessun altro che non fosse tra i fondatori nello statuto, eravamo solo imprenditori, medici, professionisti, che come detto poi hanno preferito o dovuto dedicarsi alle loro attività commerciali o professionali.
Nonostante questo, però, uno dei meccanismi tipici della comunicazione di basso livello, l'unica ragione per cui ne parlo, fu proprio il fatto che anche i personaggi più improbabili, gente senza nemmeno livelli minimi di studi e consapevolezza, provavano ad accreditarsi e millantarsi come componenti, rappresentanti, o persino dirigenti, sostenendo "progetti" impossibili"; farebbe parte di un umoristico folklore se non avessimo e avessi perso tanto tempo a spiegare alla gente ciò che davvero volevamo fare ...
Nonostante questo, però, uno dei meccanismi tipici della comunicazione di basso livello, l'unica ragione per cui ne parlo, fu proprio il fatto che anche i personaggi più improbabili, gente senza nemmeno livelli minimi di studi e consapevolezza, provavano ad accreditarsi e millantarsi come componenti, rappresentanti, o persino dirigenti, sostenendo "progetti" impossibili"; farebbe parte di un umoristico folklore se non avessimo e avessi perso tanto tempo a spiegare alla gente ciò che davvero volevamo fare ...
Non ne parlerò nei dettagli, se non sarà necessario; semmai parlerò dei fragili e distonici meccanismi che stanno sotto questo tipo di "comunicazione" ... che ovviamente non riguarderanno solamente o necessariamente il territorio di cui sopra; genericamente, tutte le aree urbane in cui tali situazioni si verificano, e in cui simili "meccanismi" imperversano ...
Non solo chiacchiere, anzi, "niente chiacchiere" ...
Questo blog nasce dal desiderio di esplorare e analizzare i meccanismi della comunicazione nei nostri territori urbani, e si collega in parte idealmente all'esperienza di sperimentazione sociale che abbiamo tentato anni fa con un comitato cittadino, con il quale chi scrive ha cercato anni fa di ascoltare e analizzare i bisogni dei cittadini, i flussi comunicativi, i bisogni sociali espressi e inespressi, le relazioni con le istituzioni, e di rappresentarle in qualche modo ai nostri rappresentanti nelle istituzioni
Un vero e proprio laboratorio di comunicazione: di base, sociale, istituzionale, politica, di marketing sociale.
Chi scrive si occupa professionalmente di comunicazione e informazione, in ambiti aziendali e sociali, dal 1990, da dieci in forma esclusiva, e ha portato operativamente questo laboratorio sul territorio cittadino tramite varie iniziative, tra cui un comitato (si chiamava Comitato Battistini), di cui era il presidente, e che ha cessato le attività da alcuni anni, in attesa di chiuderlo anche formalmente presso l'Agenzia delle Entrate.
Nonostante sia stato faticoso, ha servito in parte il suo compito di analisi della comunicazione e dei bisogni istituzionali e dei cittadini, pur non riuscendo a risolvere tutti i problemi delle aree interessate, soprattutto alcuni problemi sociali di marginalità e illegalità, che affronteremo nei prossimi giorni e che cercheremo di aiutare a risolvere.
Lo pubblica il sottoscritto, che tra poco diventerà editore: al momento non ha collaboratori o contributori fissi; soprattutto, non ha "padroni" nè prende ordini da nessuno. Può contribuire liberamente, scrivendo o con commenti, chiunque abbia competenze, cortesia ed educazione per farlo.
Non sono ammessi cafoni, "trolls", "borderline sociali" chiunque non rispetti gli altri, chi si spaccierebbe per intellettuale senza esserlo, nè tutti coloro che si sentono o vorrebbero sentirsi "qualcuno" senza in realtà essere "nessuno".
Un nuovo progetto, perchè la comunicazione muove, smuove e rimuove anche i piccoli meccanismi, e i piccoli problemi, che troviamo ogni giorno nei nostri territori urbani, e che affliggono le nostre democrazie.
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